Prendersi cura degli animali: come dare i farmaci?

27. 2. 2023 · Dott.ssa Chiara Leocata · Tempo di lettura: 6 minuti

Quando il veterinario prescrive una cura il primo pensiero è sempre quello di come farla ingerire al nostro animale, se si tratta di una pastiglia, o come farlo star fermo se si tratta di una iniezione. Insomma, il tema dei farmaci quando viene accostato ai nostri animali porta con sé sempre tanti dubbi.  Per questo, saperne di più e imparare qualche strategia che torna utile ai nostri amici a quattro zampe (e non solo!) può essere molto utile.  
Ricordiamo, infatti, che i nostri pet non hanno bisogno di medicine soltanto in emergenza, ma a volte hanno bisogno di assumere medicinali come cura a medio e lungo termine: ad esempio, durante la stagione invernale possono essere più soggetti ad ammalarsi e hanno quindi bisogno di assumere farmaci o integratori.  Quello che rende difficile la somministrazione è che i nostri amici fedeli spesso non gradiscono né il sapore né lodore del farmaco, tanto meno la loro consistenza. 

Un'anticipazione di quello che troverai in questo articolo:

Come dare i farmaci al cane? 

Un onere sicuramente non semplice, quello di dare la terapia farmacologica al nostro cane. Innanzitutto, bisogna sempre ricordare che è il veterinario a dare la giusta cura e posologia da somministrare.  
Una prima strategia è sicuramente quella di nascondere i farmaci nel cibo, specialmente se si tratta di pillole o pastiglie. Lo si può fare in diversi modi:  

  • Sbriciolare la pillola allinterno del cibo, aiutandosi con un coltello o similare; bisogna però accertarsi che il farmaco non sia a lento rilascio, altrimenti bisognerà scartare questo metodo.
  • Nascondere la medicina nella ciotola mescolandola in mezzo alla pappa.
  • Avvolgere la pastiglia nel cibo creando una sorta di bocconcino da dare al cane. 

Sono sicuramente tra le tecniche funzionanti più spesso, ma la riuscita non è sicura il 100% delle volte. Nei casi in cui non si riesca a nascondere i farmaci nel cibo bisognerà darlo manualmente: sicuramente più complesso ma comunque possibile.  
Ad esempio, si può far sedere il cane facendogli aprire la bocca e inserendovi la pastiglia, che andrà spinta in fondo in modo che venga ingerita in sicurezza. In questi casi, per essere sicuri che la ingoi si può soffiare sul naso dellanimale e non appena questo si leccherà il naso potremo essere sicuri che la pastiglia sarà stata assunta.  
Oppure, potrebbe essere sfruttato qualche gioco che il cane fa con divertimento: per esempio quando cerca di afferrare il cibo che gli viene lanciato, si potrà dopo un po sostituire il boccone di cibo con una pillola! 
Nel caso, invece, di medicina liquida come potrebbe essere uno sciroppo, la somministrazione può essere più semplice: non ci riferiamo alla possibilità che venga sciolta nellacqua o nel cibo, che è invece una tecnica da evitare perché potrebbe cambiare sapore e disgustare il cane che quindi smetterà di ingerire entrambe le cose. Basterà mettere il farmaco su un cucchiaio e avvicinarlo al cane lasciando che lo lecchi: gli sciroppi sono solitamente zuccherati e aromatizzati e per questo hanno un odore e un sapore che spesso invita il cane a farlo senza problemi, per fame o per curiosità.  
Se il cane rimane restio si può pensare a soluzioni come una siringa senza ago da introdurre delicatamente in bocca. In questo caso è bene posizionare lateralmente la testa del cane per evitare che il liquido finisca nelle vie respiratorie. 

Come dare i farmaci al gatto? 

Anche nel caso in cui il nostro amico a quattro zampe sia un gatto bisognerà trovare la strategia giusta, spesso dipendente dalla tipologia di farmaco.  
In caso di farmaci liquidi, come suggerito per il cane, la siringa senza ago può essere unottima soluzione, introducendola delicatamente nella bocca dellanimale. 
Se invece abbiamo a che fare con medicinali in polvere si potranno mescolare con un po di cibo ma solo nel caso in cui il farmaco sia inodore e insapore, altrimenti ci troveremmo di nuovo ad aver reso sgradevole il gusto e/o lodore della pappa che quindi il nostro pet rifiuterà.  
Trattandosi di pillole o pastiglie si potranno mescolare o sbriciolare nel cibo, anche in questo caso a patto che non siano a lento rilascio e soprattutto che il nostro gatto non se ne accorga, altrimenti anche in questo caso potrebbe rifiutarsi di mangiarlo. Come per il cane, è valida anche per il gatto la modalità per la quale viene inserita la pastiglia direttamente in fondo alla bocca: dopo averlo deglutito e ingoiato si leccherà il naso.  
In ultimo, potrebbero essere prescritte le cosiddette paste orali: si tratta di medicine in crema o pomata che possono essere mischiate al cibo dellanimale oppure posizionate sulle zampe o sui lati della bocca in modo che il nostro pet possa leccarle quindi assumere la medicina.  

 

E nel caso dei volatili? Come si può fare? 

E se il nostro animale domestico è un piccolo volatile? O un pappagallo? Diventa spesso più complicato, è vero, ma ci sono diverse vie di somministrazione ed anche comodi espedienti che permettono al nostro volatile di ingerire il farmaco senza troppi traumi.  
Nel caso della via orale, che è la più diffusa, bisognerà contenere lanimale e porre il farmaco direttamente in bocca. Non è sempre però necessario che venga aperto il becco degli uccelli: infatti, nei canarini e nei piccoli volatili sarà sufficiente appoggiare la goccia di medicinale sulla rima del becco, mai serrato ermeticamente, cosicché il farmaco filtri in bocca tramite la piccola fessura e verrà quindi dopo qualche secondo deglutito.  
Alcuni farmaci possono essere poi miscelati in acqua o cibo morbido garantendo unassunzione continua e costante del farmaco: anche in questi casi vale la regola del sapore e dellodore. Se il farmaco altera in maniera sgradevole lodore o il sapore dellacqua o del cibo vedremo che luccellino si rifiuterà di avvicinarsi per timore.  
Vi sono poi terapie che prevedono farmaci applicabili direttamente sulla cute: i colliri per le patologie oculari e terapie locali, le creme o i gel per le zone prive di piumaggio. Nel primo caso è bene non irritare gli occhi con farmaci destinati ad altre parti del corpo e nel secondo caso bisognerà fare attenzione nel caso ci si avvicini alle narici in modo da non occluderle.  
In caso di pomate o farmaci oleosi bisognerà velocemente cambiare lacqua del bagno che potrebbe altresì essere ingerita.  
Trattandosi di situazioni necessarie quanto spesso complesse, il consiglio è quello di rivolgersi al veterinario di fiducia in caso di difficoltà o bisogno di aiuto nella somministrazione dei farmaci.  

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Circa l'autore
Dott.ssa Chiara Leocata
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Chiara Leocata, Farmacista iscritta all’ordine dei farmacisti di Catania. Curiosità e passione mi hanno portata non solo a praticare il mio lavoro ma anche a divulgarlo. Mi piace la chimica applicata alla vita quotidiana, ed è questo che dei farmaci mi ha sempre affascinato: tante formule chimiche incomprensibili a molti, diventano compresse bicolore alla portata di tutti. Nella mia esperienza imparo ogni giorno quanto informare il cliente su quello che assume o può assumere possa cambiare le sorti della terapia: un cliente più consapevole corrisponde spesso ad una aderenza terapeutica migliore. Per questo mi piace parlare ai miei clienti ogni giorno in farmacia e scrivere di scienza tramite la divulgazione online.
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