Amenorrea: Cause, sintomi e rimedi per l’assenza di sanguinamento

L’amenorrea è un disturbo che si manifesta con l’assenza del ciclo mestruale per un periodo prolungato e può rappresentare un importante segnale dello stato di salute di una donna.

Sebbene in alcuni casi sia fisiologica, come durante la gravidanza, in altre situazioni può indicare squilibri ormonali, problemi metabolici o altre condizioni sottostanti che meritano attenzione. 

L’amenorrea, inoltre, non riguarda solo la sfera riproduttiva, ma ha implicazioni più ampie per la salute generale come il benessere osseo, cardiovascolare e psicologico

Che cos’è l’amenorrea?

Con il termine amenorrea si indica la mancanza di mestruazioni. L’amenorrea può essere:

  • Primaria, quando non è mai (o ancora) comparso il menarca
  • Secondaria, quando si verifica un blocco delle mestruazioni non fisiologico, quindi non dovuto a gravidanza o menopausa. Per parlare di amenorrea secondaria ci deve essere un’assenza di mestruazioni per almeno 3 mesi per le pazienti con cicli regolari, o almeno 6 mesi per le pazienti con cicli mestruali irregolari.

Cause principali dell’amenorrea

Come anticipato la mancanza di mestruazioni può essere fisiologica come durante la gravidanza o la menopausa tuttavia escluse queste fasi della vita, può essere causata da ragioni/fattori diversi. In particolare, le principali cause dell’amenorrea primaria sono:

  • anomalie dell’apparato genitale (es. malformazioni dell’utero o delle ovaie o vagina)
  • disfunzioni a carico dell’ipofisi, del diencefalo o della tiroide,
  • disturbi alimentari
  • anemia in forma grave
  • patologie infettive croniche
  • alterazioni cromosomiche (es. Sindrome di Turner)

Per quanto riguarda l’amenorrea secondaria, ovvero quando, nonostante la donna abbia già avuto le mestruazioni, il ciclo si interrompe, tra le principali cause troviamo:

  • alterazioni ormonali che influenzano la funzionalità delle ovaie
  • disturbi della tiroide (es. ipertiroidismo o ipotiroidismo) sindrome di Cushing
  • disturbi alimentari (es. anoressia)
  • fattori psichici (es. forte stress)
  • obesità grave
  • esercizio fisico eccessivo
  • uso di farmaci antidepressivi, chemioterapici, antipsicotici, antipertensivi, contraccettivi
  • cambiamenti climatici
  • presenza di tessuto cicatriziale a livello dell’utero
  • asportazione ovaie o utero

Amenorrea da stress: quanto può influire lo stress con il ciclo mestruale?

Lo stress è uno dei tanti fattori in grado di provocare amenorrea. Il meccanismo attraverso cui lo stress incide sulla regolarità mestruale coinvolge l’asse ipotalamo-ipofisi-ovaio, un complesso sistema di regolazione ormonale che governa l’ovulazione e la produzione degli ormoni sessuali femminili. 

Quando il corpo della donna è sottoposto a stress intenso – causato ad esempio da eventi traumatici, lavoro eccessivo, preoccupazioni o ansia – l’ipotalamo può ridurre la secrezione dell’ormone di rilascio delle gonadotropine (GnRH), che a sua volta provoca una diminuzione nella produzione dell’ormone luteinizzante (LH) e dell’ormone follicolo-stimolante (FSH), indispensabili per l’ovulazione e il ciclo mestruale. Inoltre, lo stress stimola l’aumento dei livelli di cortisolo, un ormone prodotto dalle ghiandole surrenali che può alterare ulteriormente l’equilibrio ormonale e inibire l’attività ovarica. 

La durata dell’amenorrea da stress varia da persona a persona. In genere, se il fattore scatenante viene arginato, il ciclo può riprendere spontaneamente entro pochi mesi. Tuttavia, se lo stress diventa cronico, il disturbo può persistere per periodi più lunghi e richiedere un intervento medico specifico. “Gli stress” in grado di provocare amenorrea possono essere di diverso tipo; dallo stress fisico causato per esempio da un eccessivo sforzo, allo stress metabolico provocato da perdite importanti di peso, allo stress psico-emotivo, scatenato da eventi traumatici come lutti, perdite, divorzi, impegni lavorativi eccessivi ecc.

Amenorrea e disturbi alimentari: l’importanza dell’alimentazione

L’alimentazione svolge un importante ruolo nella regolazione del ciclo mestruale e alcuni disturbi come l’anoressia nervosa e/o la bulimia sono tra le cause più comuni di amenorrea secondaria nelle giovani donne.

Un deficit energetico severo porta l’organismo a risparmiare energia interrompendo le funzioni “non essenziali” per la sopravvivenza, come il ciclo mestruale. 

Diete drastiche, sbilanciate e disturbi alimentari hanno spesso come conseguenza il blocco della produzione di estrogeni, androgeni e progesterone da parte dell’ovaio.

Diete estreme, anche se non necessariamente legate a disturbi alimentari veri e propri, possono avere effetti simili. La carenza di alcuni nutrienti essenziali come zinco, ferro, vitamina D e vitamina B12 può influire negativamente sulla funzione ovarica e sulla regolazione del ciclo mestruale.

Amenorrea dovuta da alterazioni ormonali

Le alterazioni ormonali rappresentano una delle principali cause di amenorrea e possono derivare da condizioni patologiche come la sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) e i disturbi tiroidei. 

La PCOS è un disturbo endocrino caratterizzato da iperandrogenismo (aumento degli ormoni maschili), anovulazione cronica e presenza di ovaie policistiche all’ecografia. L’eccesso di androgeni altera il normale funzionamento dell’ovaio, impedendo l’ovulazione e causando cicli irregolari o assenti. Inoltre, molte donne con PCOS presentano insulino-resistenza, che contribuisce ulteriormente agli squilibri ormonali. La gestione della PCOS include spesso modifiche dello stile di vita, terapia ormonale o farmaci per migliorare la sensibilità all’insulina. 

Anche la tiroide gioca un ruolo fondamentale nel regolare il ciclo mestruale. L’ipotiroidismo, ovvero una ridotta produzione di ormoni tiroidei, può causare amenorrea a causa di un aumento dei livelli di prolattina, un ormone che inibisce la funzione ovarica. D’altra parte, l’ipertiroidismo, ovvero una produzione eccessiva di ormoni tiroidei, può portare a cicli irregolari o assenti a causa di un’accelerazione del metabolismo e di una riduzione dei livelli di estrogeni. 

Per trattare l’amenorrea legata a squilibri ormonali, è fondamentale identificare la causa attraverso esami del sangue specifici e una eventuale valutazione endocrinologica. Un trattamento mirato, che può includere terapia ormonale sostitutiva, farmaci per la gestione della PCOS o della funzione tiroidea, può aiutare a ripristinare la regolarità del ciclo mestruale. 

Altre cause più comuni dell’interruzione del ciclo

Oltre a gravidanza e l’allattamento, anche l’uso di contraccettivi e farmaci specifici o una condizione di menopausa precoce possono causare amenorrea.

Gravidanza e allattamento

L’assenza del ciclo mestruale nelle donne in età fertile può essere dovuta alla gravidanza. Quando avviene il concepimento, il corpo inizia a produrre gonadotropina corionica umana (hCG), un ormone che mantiene attiva la produzione di progesterone per sostenere la gravidanza e impedire la comparsa delle mestruazioni. 

Anche l’allattamento può essere responsabile di amenorrea. Durante l’allattamento, infatti, l’organismo produce alti livelli di prolattina, l’ormone responsabile della produzione di latte materno, che può inibire l’ovulazione e di conseguenza il ciclo mestruale. La durata dell’amenorrea varia da donna a donna: in alcune il ciclo riprende dopo pochi mesi, mentre in altre può rimanere assente per tutto il periodo dell’allattamento. 

Uso di contraccettivi e altri farmaci  

L’uso di contraccettivi ormonali, come la pillola anticoncezionale, l’anello vaginale, il cerotto o la spirale ormonale, può influenzare la regolarità del ciclo mestruale.

Dopo la loro sospensione alcune donne possono sperimentare un’assenza temporanea delle mestruazioni perché il corpo impiega del tempo per ristabilire la normale produzione di ormoni e ripristinare l’ovulazione spontanea. 

Anche alcuni farmaci possono causare l’interruzione del ciclo mestruale, tra questi troviamo:

  • Farmaci antipsicotici e antidepressivi
  • Corticosteroidi e farmaci per il trattamento dell’epilessia
  • Chemioterapici e terapie oncologiche

Menopausa precoce

La menopausa precoce si verifica quando le ovaie smettono di funzionare prima dei 40 anni, causando la cessazione delle mestruazioni. A differenza della menopausa fisiologica, che avviene intorno ai 50 anni, la menopausa precoce può avere cause genetiche, autoimmuni o derivare da trattamenti medici come la chemioterapia. 

Sintomi e conseguenze dell’amenorrea

La mancanza del ciclo è il primo sintomo evidente di amenorrea, tuttavia, le conseguenze di questa condizione possono essere diverse. In particolare, l’amenorrea può essere accompagnata da:

  • cambiamenti a livello della pelle e dei capelli
  • mal di testa
  • comparsa di acne
  • irsutismo (aumento di peli sul viso e sul corpo)
  • galattorrea (fuoriuscita di liquido simile al latte del seno)
  • disturbi della vista
  • vampate
  • stanchezza
  • secchezza vaginale
  • caduta dei capelli
  • aumento/diminuzione del peso corporeo

Nonostante l’amenorrea non sia considerata una condizione grave è il campanello d’allarme che qualcosa nell’organismo non funziona come dovrebbe.  La maggior parte delle volte è una condizione reversibile tuttavia qualora non sia trattata può portare nel lungo periodo a problematiche a livello della funzionalità vascolare, a un aumentato rischio di malattia cardiovascolare, ridotta densità ossea oltre a disturbi della fertilità.

Per tale ragione è fondamentale che le donne con amenorrea ne parlino con il proprio medico di fiducia al fine di ricevere il trattamento adeguato.

Rimedi per l’amenorrea: come uscirne?

I rimedi per l’amenorrea sono strettamente legati alla causa sottostante. Inoltre, qualsiasi trattamento dovrebbe essere personalizzato in base alle condizioni specifiche della paziente.

In linea generale, le strategie per risolvere l’amenorrea possono includere:

  • Cambiamenti dello stile di vita, in particolare quando l’amenorrea è legata a situazioni di stress, diete drastica e poco equilibrate, allenamenti troppo intensi o disturbi alimentari.
  • Gestione dello stress attraverso tecniche di rilassamento come ad esempio meditazione, yoga, mindfulness.
  • Alimentazione varia ed equilibrata, essenziale per apportare all’organismo i nutrienti necessari come ferro, zinco, vitamina D, calcio, acidi grassi omega-3, fondamentali per la salute ovarica.
  • Attività fisica senza eccessi. Allenamenti estremi possono causare amenorrea pertanto è consigliabile ridurre l’intensità e aumentare il tempo di recupero.
  • Trattamenti di tipo farmacologico/medico, specialmente quando l’amenorrea è causata di disturbi ormonali o altre patologie (es. ipertiroidismo). In questi casi possono essere prescritte terapie ormonali (es contraccettivi orali) o farmaci specifici per la patologia sottostante come ad esempio levotiroxina, indicata per ristabilire i livelli di ormoni tiroidei.
  • Integratori alimentari, utili per supportare il ripristino del ciclo o regolarizzarlo. Alcuni integratori possono essere utili per integrare eventuali carenze. Tra questi troviamo quelli a base di ferro, vitamine del gruppo B, vitamina D e omega-3, essenziali per la regolazione ormonale e la funzione ovarica.
  • Rimedi fitoterapici. Alcune erbe come l’agnocasto possono aiutare a regolarizzare il ciclo mestruale.

Quando è necessario un medico per curare l'amenorrea?

L’amenorrea non è una patologia ma un sintomo che come anticipato può rivelare

squilibri ormonali o patologie sottostanti. Rivolgersi ad un medico è importante per evitare complicanze a lungo termine e diventa essenziale quando:

  • L’amenorrea persiste per più di tre mesi
  • Vi sono segnali di squilibri ormonali
  • Quando in famiglia sono presenti casi di menopausa precoce o patologie tiroidee o disturbi ormali
  • Quando si sospetta una gravidanza
  • Quando l’amenorrea si verifica in seguito a terapie farmacologiche

FONTI:

https://www.mcrferrara.org/download/relazioni/503/Guaraldi_2.pdf

https://www.fondazionegraziottin.org/Amenorrea/c11205

 

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