Qual è il rapporto tra Allattamento al Seno e Sonno?

4. 3. 2024 · Tempo di lettura: 14 minuti

Neomamme e sonno: due parole che, solo a vederle vicine, scoppiettano perché sappiamo bene quanto siano inconciliabili. Eppure c'è uno stretto legame tra una mamma che allatta e il sonno, e non dipende solo dalla naturale stanchezza dovuta all'accudimento ma anche da cambiamenti ormonali e di vita.

Dott.ssa Annalisa Lepore
Dott.ssa Annalisa Lepore
Qual è il rapporto tra Allattamento al Seno e Sonno?

Insonnia e Allattamento nelle mamme: perché si verifica? 

Non tutte le mamme sono uguali: c'è chi crolla dal sonno e si sente esausta tutta la giornata e chi, invece, soffre di insonnia e non riesce a dormire mai, neanche quando il cucciolo riposa tranquillamente per molte ore. Non è certamente facile adattarsi a una nuova vita che irrompe nelle abitudini e nei ritmi quotidiani, né, tantomeno, esiste una time-guide per la suddivisione ottimizzata della giornata con un bebè che viene allattato a richiesta.  

Per molte l'allattamento può essere fonte di insonnia e disturbi del sonno che vanno ad accumularsi con i risvegli notturni del neonato. Le cause di questo sonno frammentato e difficile di una neo mamma potrebbero essere diverse: 

  • I ripetuti risvegli del bambino per le poppatepossono alterare il ritmo sonno-veglia della mamma e mantenere il tasso di adrenalina troppo alto; 
  • Soprattutto in caso di neomamme, il livello di ansia per la cura di una nuova vita può incidere sulla tranquillità e sulla qualità del riposo: spesso, anche i suoni e i movimenti del bambino che dorme nella stessa stanza o nello stesso letto, possono disturbare il sonno della madre; 
  • Non sottovalutiamo le difficoltà pratiche e fisiche che procura l'allattamento per una donna: ragadi, dotti ostruiti, problemi di suzione, attacchi difficili o incerti per i neonati, sono solo alcuni dei problemi che possono non solo preoccupare le mamme ma anche procurare loro dolore, finché non vengano risolti, causando disagi fisici che possono disturbare il sonno, riducendone quantità e qualità; 
  • L'assetto chimico di una neomamma subisce dei cambiamenti e il corpo rilascia ormoni come prolattina e ossitocina che interferiscono con l'andamento del sonno e della veglia; 
  • Aspetti psicologici: diventare genitore porta degli scossoni nell'abituale stile di vita e nuovi orari, nuove routine possono modificare ogni aspetto della giornata, provocando spaesamento, disagi e preoccupazioni. 

Allattamento e disturbi del sonno: scopriamoli insieme 

Ogni neomamma, si sa, è sempre stanca e indaffarata. Ciò che vogliamo scoprire è la correlazione tra allattamento e disturbi del sonno e quali sono i problemi che potremmo riscontrare, per individuare subito una soluzione. Ecco i disturbi del sonno più comuni: 

  • Insonnia: spesso le mamme che allattano hanno difficoltà ad addormentarsi dopo la poppata. Questo può essere dovuto a cambiamenti fisici, a uno stato di preoccupazione costante per la cura di una nuova vita ma può essere anche un periodo di adattamento ai ritmi di sonno del nuovo bambino. Mantenendo la calma, cerca di individuare cosa turbi il sonno e di parlarne con il medico che valuterà se prescrivere qualche integratore o se consigliarti una nuova routine; 
  • Sindrome delle gambe senza riposo: è una condizione diffusa soprattutto nell'ultimo trimestre di gravidanza ma può durare fino a quattro settimane dopo il parto. È un particolare disturbo neurologico in cui si muovono gambe e braccia senza stimoli precisi, spesso anche durante il sonno, arrivando a svegliarsi; 
  • Disturbi dell'umore, baby blues: i cambiamenti ormonali, fisici e mentali possono provocare una condizione di instabilità emotiva, in cui ci sono alti e bassi, con conseguente stato di sovraeccitazione o ansia durante il sonno. Non si tratta di un vero e proprio stato patologico, perché tende a regredire naturalmente, ma interferisce di sicuro sulla serenità di giorni e notti. La situazione è, invece, diversa per la depressione post- partum: in questo articolo troverai un approfondimento. Appena nasce un bambino bisogna tenere alta l'attenzione su tutti i sintomi che una mamma può manifestare e normalizzarli perché assolutamente comuni, diffusissimi e facilmente affrontabili con un po' di aiuto; 
  • Sonno frammentato: ça va sans dire, ogni mamma che allatta ha il sonno interrotto e frammentato. Il riposo è sicuramente alterato dalle poppate e 6-7 ore di sonno ininterrotto sembrano un miraggio. Se ti sembra di non riuscire a sopportare tutto questo, parlane con persone di fiducia e cerca un aiuto: non potranno sostituirsi a te per allattare ma possono aiutarti in tutto il resto, dal cambio bebè alla gestione della casa, così da cominciare a collezionare momenti di tranquillità e di riposo, mentale e fisico. 

È importante che ogni mamma si senta accompagnata in questo percorso da uno o più adulti di cui si fidi: il partner in primis, può essere presente e capire in autonomia o grazie a un dialogo aperto e sincero, se c'è bisogno di intervenire per la salute di mamma e bambino. Nonni, amici e confidenti, è il momento di farsi avanti e aiutare a gestire la vita di tutti i giorni: pensare ai pasti, alla spesa,alla pulizia della casa, potrà non restituire il sonno mancato ma aiuterà a ritagliarsi attimi preziosi di calma. 

Lo sforzo dell’ Allattamento al seno può provocare sonnolenza per la mamma? 

L'allattamento al seno è un processo emotivamente e fisicamente coinvolgente e stancante e può certamente portare sonnolenza. L'allattamento porta con sé una richiesta maggiore di calorie e, una dieta squilibrata, priva di vitamine e minerali essenziali, può provocare affaticamento e un generale senso di debolezza. Ma, anche quando tutto questo è ben controllato, la situazione non è facile: dopo aver imparato a riconoscere i segnali che ti manda il tuo bambino, dopo aver dribblato ragadi, ingorghi mammari e aver creato la tua routine rincuorante mamma-bebè, si può comunque serenamente dire che l'allattamento richiede uno sforzo fisico e mentale che va oltre il giusto incastro di nuove abitudini.  

Pur non essendo un gesto di per sé faticoso, il livello di attenzione costante che richiede può stancare. I fattori che incidono su questo senso di stanchezza e sonnolenza generale possono essere: 

  • richiesta di energie: l'allattamento richiede alla mamma tante energie fisiche e spesso può sentirsi affaticata subito dopo aver allattato. Il partner può e deve intervenire e aiutare, magari per il cambio o per la messa a letto del bebè; 
  • ormoni in libertà: ossitocina e prolattina possono avere un effetto sedativo, oltre a occuparsi di creare quel legame speciale mamma-neonato e a far sì che venga prodotto il latte; 
  • tempo generale di riposo insufficiente e frammentato: quando si accumulano giorni e notti di sonno disturbato, la stanchezza prende il sopravvento e si può erroneamente collegare questa sonnolenza all'allattamento. 

Diversi studi hanno messo in luce che una mamma che allatta al seno e una che utilizza il biberon non presentano differenze sostanziali nell'affaticamento e nella sonnolenza generale1: il sonno di ogni bambino è diverso e potresti essere tra le fortunate che dormono 5 ore di fila o tra quelle che vengono svegliate ogni 2 ore. Ad ogni modo è una condizione assolutamente transitoria, che migliora dopo i primi 6 mesi del piccolo, tieni duro! 

E' vero che l'allattamento al seno aiuta il neonato a dormire meglio? 

Mamma e bebè arrivano a un rapporto perfettamente simbiotico durante i primi mesi, che portano avanti già dalla gravidanza. Una mamma che allatta il proprio bambino produce gli ormoni dell'ossitocina e della prolattina, ed entrambi favoriscono il rilassamento del neonato, quindi è più facile far addormentare un neonato dopo l'allattamento. Inoltre, il latte materno è più leggero e digeribile per un bebè: questo vuol dire una qualità del sonno migliore, non disturbata da mal di pancia o difficoltà di digestione. 
Ma anche per le mamme che non allattano, per i papà, i nonni e le tate c'è speranza: avere un contatto fisico costante, magari aiutandosi con fasce, marsupi o tenendo vicini a sè il più possibile il bebè, puo' assolutamente rispondere al suo bisogno di sicurezza, di protezione e di contatto che ha istintivamente. È proprio in questo modo che il cucciolo sperimenta la fiducia e l'accudimento e può sentire ascoltato il proprio bisogno di sicurezza. Il contatto provoca nel piccolo una risposta fisica di calma che lo rasserena e lo può aiutare a dormire meglio e più a lungo. 


E' normale che il neonato si addormenti durante l’allattamento? 

 

È del tutto normale che un bambino si addormenti durante la poppata, in qualsiasi momento della giornata si svolga. Un bimbo che dorme attaccato al seno della mamma può farlo per tanti motivi: 

  • la suzione lo calma: d'altra parte è la funzione principe di tutti i succhiotti ed è proprio durante l'allattamento che il bebè la sperimenta; 
  • si gode la vicinanza di mamma: il bisogno di contatto fisico, dopo tanti mesi, nella pancia è così rassicurante da farlo rilassare e dormire; 
  • si sente sazio e appagato: con la pancia piena e dopo un bel pasto, chi non dormirebbe meglio? 
  • si stanca: per un esserino così piccolo, è davvero un lavoro estenuante dover faticare per procurarsi il nutrimento. Dopo un po', il bebè potrebbe addormentarsi semplicemente perché è stanco e non ce la fa più e preferisce riposare. 

Nessuna paura, se il tuo cucciolo è in buona salute, cresce bene e sembra soddisfatto della sua sessione di allattamento, rimettilo a dormire e non preoccuparti, tornerà presto a chiedere i rifornimenti. Consultati, invece, con il pediatra se ti sembra che si irriti troppo facilmente e non si attacca mai per tanto tempo o se noti un calo ponderale. 

I consigli del farmacista Dr.Max sull’allattamento per neomamme 

Allattare è una risorsa preziosa per mamme e bambini e rappresenta un momento unico e speciale nella vita. Ma è anche un impegno costante, faticoso e pervasivo nella vita della mamma. Eccoti qualche tips furba per vivere al meglio l'allattamento: 

  • Allattare è naturale sì, ma non facile: se senti di avere qualche difficoltà, all'inizio o durante il percorso, non aver paura a chiedere l'aiuto di una doula, del pediatra o del tuo medico di base; 
  • Dimentica gli orari: soprattutto per i primi mesi e se hai deciso di allattare a richiesta, non ha alcun senso pensare a uno schema con degli orari fissi. I neonati possono attaccarsi al seno fino a 10 volte al giorno, non stressarti ulteriormente con degli orari impossibili da seguire; 
  • Cuscino per l'allattamento: è molto utile per sostenerti durante le ripetute sessioni con il tuo cucciolo. Un buon cuscino ti permette di allentare la presa e scaricare il peso durante le posizioni a volte acrobatiche. La tua schiena e il tuo collo ti ringrazieranno; 
  • Prepara il tuo nido di comodità: il tuo letto, la culla e la postazione del cambio del bebè devono essere abbastanza vicini da non farti percorrere corridoi bui con un neonato in braccio in piena notte. Dopo le prime settimane, imparerai che è meglio avere tutto a portata di mano; 
  • Non pesare il bambino prima e dopo la poppata: non ti dice granchè sullo stato di salute del tuo piccolo, ti induce solo maggiore stress e attenzione alla "performance". Davvero ne senti il bisogno? Ascolta il parere della pediatra: se il tuo piccolo è in salute e non ci sono esigenze particolari, è sufficiente la pesata una volta a settimana; 
  • No ai consigli non richiesti: saranno elargiti con le migliori intenzioni, non c'è dubbio, ma se la richiesta di confronto non parte da te, allora non ascoltarla. Lascia parlare amici, zii, parenti e nonni e procedi lungo la tua strada; 
  • Delega e impara ad accettare l'imperfezione: diventare genitori ti fa anche diventare consapevole che non potrai più occuparti di tutto. Impara a delegare le piccole cose, come la spesa, la gestione della casa, la preparazione di un pasto, o il bucato: anche se le cose non verranno fatte nel miglior modo possibile (il tuo, of course), ti verranno restituiti momenti in cui poter riposare o semplicemente in cui potrai non pensare all'ennesima cosa di cui devi occuparti; 
  • Decidi tu quanto allattare e per quanto tempo: l'allattamento prolungato è consigliato dall'OMS, tuttavia viviamo in una società che non accetta di buon grado una mamma che allatta oltre i sei mesi. Impara a seguire il tuo giudizio e ad accordarlo solo al parere del medico, dimenticando il resto; 
  • Qualcosa è cambiato: dopo la nascita di un figlio, tra allattamento, risvegli notturni, sonno ballerino e tempo ridotto, tutto ti sembrerà diverso ma questo non vuol dire che sarà peggiore. A queste "fatiche quotidiane" che si esauriranno presto, potrai contrapporre la gioia di una nuova vita che prende forma e coraggio, giorno dopo giorno, anche grazie a te e alla tua attenzione e dedizione. 
  • Puoi non voler allattare: se pensi che questa esperienza non faccia per te, non sentirti sbagliata ma parlane liberamente con il tuo medico, con il pediatra e la ginecologa. Una vera mamma non è quella che allatta né quella che non allatta, ma quella che mette al primo posto la serenità della propria famiglia, affinché tutti siano felici. 

Curiosità

Perché quando si allatta viene sonno?
Cosa succede al corpo quando si allatta?
Cosa fare per non addormentarsi mentre si allatta?
Quando l'allattamento diventa stressante?
Quanto deve durare la poppata al seno?
Come si fa l'allattamento misto?
Quando il neonato vuole stare sempre attaccato al seno?
Quando si inizia a regolarizzarsi un neonato?

FONTI CONSULTATE:

Circa l'autore
Dott.ssa Annalisa Lepore
Dott.ssa Annalisa Lepore
Amo la cosmetica, il trucco e le fragranze dacché ho memoria. Da circa dieci anni la mia passione è diventata il mio lavoro e, dopo aver conseguito con lode la laurea magistrale in Filosofia all’università La Sapienza, mi sono occupata della formazione e promozione di brand di skincare a make up in farmacia e profumeria. Mi sono poi diplomata come makeup artist presso una scuola internazionale di trucco e, grazie alla mia esperienza e al mio percorso formativo, ho collaborato con vari brand di cosmesi di lusso sul territorio di Roma. Ritengo che la bellezza sia nascosta dietro la cura quotidiana e che ogni gesto possa produrre gentilezza, in primis verso noi stessi. Mi piace pensare che la complessità di ogni donna e uomo sia intrecciata a doppio nodo con la frivolezza di un siero o una maschera viso e credo nel potere salvifico di un tocco di mascara e rossetto. Sono anche mamma di un piccolo tornado in crescita e questo mi ha permesso di scoprire un intero mondo a me prima sconosciuto. Dal 2022 scrivo contenuti per Dr. Max su argomenti inerenti benessere, skincare, make up e mondo mamma- bambino.
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