Cos’è e a cosa serve l’Artiglio del Diavolo?

14. 8. 2023 · Tempo di lettura: 10 minuti

Non si tratta di magia o di ingredienti bizzarri da aggiungere al pentolone delle pozioni, l’artiglio del diavolo è un rimedio antichissimo utile per le infiammazioni e i dolori che coinvolgono muscoli e articolazioni.

Dott. Biagio Flavietti
Dott. Biagio Flavietti
Cos’è e a cosa serve l’Artiglio del Diavolo?

L’artiglio del diavolo o Harpagophytum procumbens, è una pianta originaria del Sudafrica che deve il suo caratteristico nome all’aspetto ad uncino dei suoi frutti, che ricorda molto la forma di un artiglio. Viene utilizzato sin dai tempi più antichi all’interno della medicina popolare africana, per poi essere esportato nel continente europeo da ormai circa 50 anni. Fu da allora, che le proprietà di questa pianta furono studiate e analizzate, per capire da dove derivassero i suoi benefici. Radici, fiori o frutti, sono molti gli studi che hanno visto protagonista l’artiglio del diavolo come elemento che contenesse fito-attivi ad azione antinfiammatoria e antireumatica. La prima evidenza scientifica presente in bibliografia risale al 1958, quando un gruppo di studiosi dell’Università tedesca di Jena, somministrò un estratto acquoso di radice di Harpagophytum procumbens, in pazienti sofferenti di artrite, riscontrando un notevole beneficio nella sintomatologia infiammatoria.

Usi pratici e benefici dell’artiglio del diavolo

Secondo quanto riportato da diversi organi scientifici nazionali e sovranazionali, come:

  • Commissione E tedesca per l’analisi dei preparati fitoterapici della tradizione occidentale;
  • ESCOP (European Scientific Cooperative on Phytotherapy – Cooperativa scientifica europea sulla fitoterapia)
  • EMA (Agenzia Europea dei Medicinali)

Sulla base dell’utilizzo tradizionale di lunga data, l’Artiglio del diavolo (Harpagophytum procumbens) è da considerarsi utile per il trattamento dei dolori articolari di non grave entità, nei disturbi digestivi e per stimolare l’appetito. Il principale fito-componente attivo ricavato dalla pianta è l’arpagoside, un glicoside iridoide che dovrebbe costituire non meno dell’1,2% della pianta essiccata e che presenta un’ottima azione antinfiammatoria. Azione confermata da risultati promettenti sia in vitro che in vivo. Si ricorda che, quando si tratta di fitocomplessi vegetali potrebbe essere errato parlare di un solo attivo, poiché molto spesso è l’azione congiunta di tutte le molecole del complesso vegetale ad esplicare l’azione terapeutica. Per questo motivo è bene ricordare anche le altre molecole del fitocomplesso attivo:

  • procumbide (altro glicoside iridoide),
  • verbascoside (altro glicoside iridoide),
  • zuccheri,
  • triterpeni,
  • fitosteroli,
  • fenoli,
  • glicosidi flavonoici.

 

Preparati di farmacia e artiglio del diavolo:

La maggior parte della ricerca clinica si è concentrata sull’utilizzo dell’artiglio del diavolo per via orale, sottoforma di capsule e compresse come l’integratore Arkopharma Artiglio Del Diavolo 130 Capsule, tuttavia in commercio esistono soprattutto preparati ad uso topico (creme, gel e unguenti) che agiscono in modo localizzato sulla fonte del dolore o dell’infiammazione articolare. Tra i prodotti più noti e anche più efficaci, ritroviamo Esi No Dol Artiglio Del Diavolo Gel 100 ml oppure Equilibra Artiglio Del Diavolo 100 ml.

 

Potenziali controindicazioni ed effetti collaterali dell’artiglio del diavolo

Dai parametri di farmacocinetica e farmacodinamica, si è estrapolato che le dosi normalmente utilizzate a scopo terapeutico, possono essere considerate ragionevolmente sicure. Infatti, normalmente l’artiglio del diavolo è ben tollerato e solo in caso di ipersensibilità individuale o di sovradosaggio si possono manifestare i seguenti sintomi:

  • sintomi gastrointestinali (nausea, vomito, diarrea)
  • mal di testa
  • vertigini
  • rash cutaneo

Si consiglia di rispettare sempre le indicazioni posologiche fornite dal proprio medico o presenti sulla confezione dell’integratore.

Artiglio del diavolo forte: cosa cambia?

Si tratta di un prodotto ad alta concentrazione di estratto di artiglio del diavolo, che viene utilizzato per la realizzazione di creme e geli per l’applicazione cutanea. È il prodotto ideale per i fastidi legati all'apparato osteo-articolare ed è adatto all'applicazione su zone estese del corpo e per periodi di tempo anche lunghi. Le assunzioni per via topica, sono tendenzialmente sempre più sicure rispetto a quelle per via orale, data la loro azione mirata sull’infiammazione.

Che differenza c'è tra la arnica e artiglio del diavolo?

Si tratta di due piante differenti tra di loro, ma che spesso vengono unite all’interno di formulazioni topiche per aumentare l’azione antinfiammatoria e antidolorifica nei confronti di muscoli e articolazioni. Nello specifico, l’Arnica montana è una pianta perenne che cresce spontaneamente sulle montagne dell'Europa e del Nord America. Viene coinvolta maggiormente nella produzione di gel, creme, pomate, oli e prodotti omeopatici, estremamente richiesti per sfruttare l'azione benefica della pianta nei confronti dei muscoli. Il fitocomplesso dell’Arnica è ricco di principi attivi come, lattoni sesquiterpenici e polifenoli che conferiscono all'arnica proprietà antinfiammatorie, antidolorifiche e antiedematose. La pianta avrebbe anche funzioni protettive nei confronti del microcircolo, antiossidanti e revulsive (capaci di favorire l'afflusso sanguigno verso gli strati cutanei più in superficie).

 

Artiglio del diavolo: fa davvero bene alle articolazioni?

L’artiglio del diavolo viene accostato sempre all’idea di trattamento di infiammazioni e dolori che riguardano muscoli e articolazioni e ciò non è affatto sbagliato. In uno studio multicentrico, ovvero portato avanti in più centri clinici sperimentali, nello stesso arco di tempo, condotto su 75 pazienti con artrosi dell’anca o del ginocchio, trattati per un periodo di 12 settimane con una dose giornaliera di 2,4 g di estratto di Artiglio del diavolo si è osservata una marcata riduzione del dolore e dei sintomi dell’osteoartrite. Ma sono veramente tantissimi gli studi presenti in bibliografa che hanno evidenziato l’azione antiflogistica dell’artiglio del diavolo per casi di artrosi, lombalgie e altri problemi legati alle articolazioni e ai muscoli, anche confrontandola con altri farmaci da banco ad azione antinfiammatoria

Domande e curiosità sull'Artiglio del diavolo

A cosa fa bene l'artiglio del diavolo?
Come usare l'artiglio del diavolo?
Quante volte al giorno si può mettere l'artiglio del diavolo?
Qual è la miglior pomata artiglio del diavolo?
Perché l'artiglio del diavolo si chiama così?
Dove si compra l'artiglio del diavolo?
Quando prendere l'artiglio del diavolo?

Fonti bibliografiche:

 

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Circa l'autore
Dott. Biagio Flavietti
Dott. Biagio Flavietti
Dopo aver conseguito una laurea in Farmacia presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II e successivamente una seconda laurea specialistica in Scienze della Nutrizione Umana, presso la medesima facoltà, ho lavorato in diverse farmacie del territorio. Qui ho avuto modo di ampliare la mia conoscenza sull’utilizzo e la vendita di farmaci e integratori e ho toccato con mano le esigenze delle persone. A partire dal 2017 ho fondato una pagina di divulgazione scientifica (Farmabook) che mi ha permesso di inserirmi nel mondo della comunicazione Healthcare. Ho ottenuto diversi brevetti come Social Media Manager e conseguito un Master in Sostenibilità ambientale e prodotti biologici. A partire dal 2020 lavoro in Dr. Max, come Web Content Editor. In questo modo ho fatto convergere la mia passione per la divulgazione con una professione che ad oggi risulta importantissima per aziende farmaceutiche e siti di e-commerce.
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Dopo aver conseguito una laurea in Farmacia presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II e successivamente una seconda laurea specialistica in Scienze della Nutrizione Umana, presso la medesima facoltà,...
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