Aggiornamento sui LEA ed endometriosi: a che punto siamo?
Negli ultimi anni, sono stati compiuti progressi significativi nel riconoscimento della malattia e nelle tutele per le pazienti, ma molte criticità restano ancora da affrontare.

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L'endometriosi è una malattia infiammatoria cronica e invalidante che colpisce milioni di donne in tutto il mondo. La diagnosi di questa patologia è spesso tardiva, con un iter complesso che può durare anni, rendendo ancora più difficile l’accesso a cure tempestive ed efficaci.
Cosa cambia davvero?
Dopo oltre sette anni di attesa, i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) approvati nel 2017 sono stati finalmente aggiornati e sono entrati in vigore il 30 dicembre 2024.
L’endometriosi era già stata riconosciuta nel 2017 come malattia cronica, con esenzioni previste solo per i casi di stadio III e IV (moderata e grave). Le prestazioni gratuite già incluse nell’allegato 8 bis comprendevano:
- Visite di controllo semestrali
- Ecografie addominali e transvaginali
- Clisma opaco in caso di sospetta ostruzione intestinale
Con l’aggiornamento, le esenzioni si estendono a nuove prestazioni diagnostiche, ma rimangono limitate ai soli casi di endometriosi avanzata. Chi non ha una diagnosi di stadio III-IV, confermata da esame istologico, non rientra nei LEA e dovrà continuare a sostenere i costi delle cure.
Un'importante novità riguarda inoltre i trattamenti farmacologici: il dienogest, farmaco di prima linea per il trattamento dell’endometriosi, è stato recentemente inserito in fascia A del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Questo significa che, per le pazienti che ne hanno diritto, sarà completamente coperto dal SSN, rappresentando un significativo passo avanti nell’accesso alle cure
Le criticità
Nonostante l’aggiornamento dei LEA e l’importante passo avanti con l’inserimento del dienogest tra i farmaci rimborsabili, l’accesso alle cure per l’endometriosi resta un percorso complesso e pieno di ostacoli. Per molte pazienti, ottenere una diagnosi tempestiva e ricevere trattamenti adeguati è ancora una sfida. È fondamentale continuare a battersi per una maggiore tutela e un’assistenza più equa, affrontando le criticità che ancora oggi limitano le possibilità di cura.
Quali sono, nello specifico, i problemi ancora irrisolti?
- Accesso ai centri specializzati: Non tutte le regioni dispongono di strutture adeguate, costringendo molte donne a spostarsi per ricevere cure appropriate.
- Formazione medica insufficiente: La qualità della gestione dell’endometriosi dipende dall’esperienza del ginecologo, ma la formazione su questa patologia è spesso lasciata alla volontà individuale dei medici.
- Liste d’attesa troppo lunghe: La carenza di specialisti adeguatamente formati allunga sempre di più i tempi di attesa, ritardando diagnosi e trattamenti.
Per garantire a tutte le pazienti un’assistenza adeguata, è necessario un impegno concreto da parte delle istituzioni, con investimenti mirati nella formazione medica, nella creazione di centri specializzati e nella riduzione delle liste d’attesa. Solo attraverso un approccio strutturato e una maggiore sensibilizzazione sarà possibile migliorare la qualità di vita di chi affronta quotidianamente l’endometriosi.
Fonti consultate: