5 trucchi per sconfiggere la sindrome da rientro
Estate è sinonimo di vacanze, ferie, quindi relax e mente leggera. Ma il rovescio della medaglia è che prima o poi, sarà necessario affrontare quel che viene dopo,ovvero il rientro. Questo momento spesso si tramuta in malessere ed è caratterizzato da tristezza e stanchezza.
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La sindrome da stress da rientro: cos’è?
La "sindrome da stress da rientro" si può verificare quando le vacanze sono finite, oppure quando i giorni che mancano alla fine delle ferie sono pochi: la percezione di iniziare a sentire uno strano nodo allo stomaco con un velo di tristezza non è più una percezione ma diventa realtà. Succede una cosa simile anche quando sta per finire il weekend, la cosiddetta “sindrome della domenica pomeriggio”, in cui si inizia a percepire l’angoscia del rientro in ufficio, a lavoro o a scuola.
Immaginiamo di raddoppiare o forse anche moltiplicare questa sensazione… ecco la sindrome da rientro. Coincide spesso con i primi giorni di settembre perché è in questo periodo che, di norma, tutti rientrano dalle vacanze, ma è una sensazione che si può vivere anche alla fine delle vacanze natalizie. Insomma, gli ingredienti sono il periodo di stop più o meno prolungato e il temuto rientro: ed ecco che il piatto dello stress da rientro è pronto!
Sindrome da rientro dalle vacanze: cause e sintomi
Non la si può certamente definire una sindrome in termini diagnostici, ma è ormai comunemente accettata la presenza di questo malessere psicologico sperimentato da molti, causato dal doversi riadattare alla quotidianità dopo un periodo di disconnessione.
Rispetto alle cause, si può dire che questo malessere dipenda nella maggior parte dei casi dalla quotidianità che torna ad essere scandita da orari, scadenze, obblighi e impegni stabiliti; altre cause potrebbero essere che le vacanze non sono andate come si sperava, quindi si è “vittime” di aspettative disattese per cui il rientro a lavoro diventa ancor più difficile da reggere. Inoltre, quando in vacanza si vivono esperienze emotivamente molto forti (conoscere persone con le quali si creano legami affettivi, ad esempio) o quando a lavoro si vive un ambiente ostile con poca soddisfazione si ha una predisposizione a vivere peggio il rientro dalle ferie.
Di solito scompare dopo poco tempo, quindi ha una breve durata e i sintomi principali riguardano:
- Cambiamenti del tono dell’umore
- Disturbi del sonno
- Percezione negativa di quello che ci succede
- Stanchezza e affaticabilità
I trucchi per sconfiggere la sindrome da rientro
- Non rientrare a lavoro il giorno stesso o il giorno immediatamente successivo al ritorno dalle vacanze: dopo giorni o settimane di orari e luoghi diversi, bisogna riabituarsi gradualmente alla vita quotidiana, riorganizzandosi con calma. Per questo, sarebbe più conveniente rientrare dalle ferie almeno due giorni prima dal rientro a lavoro.
- Dedicare del tempo a ciò che ci piace: sembra impossibile trovare del tempo per fare ciò che ci rilassa, ma in realtà è solo questione di organizzazione. In vacanza abbiamo dato spazio ai piccoli hobby trascurati, come la lettura, e passato più tempo con amici e famiglia e ora ci sentiamo di non poterlo più fare. Questa modalità di pensiero può essere controproducente: impegnarci a ritagliare del tempo per hobby e relazioni è essenziale per migliorare la qualità della vita e affrontare meglio gli impegni lavorativi.
- Prendiamoci cura del benessere mentale: lo stress e l’ansia da rientro affaticano la nostra psiche, facendoci sentire incapaci di gestire il tutto. Un aiuto può essere quello di regalarci dei momenti di relax soli con se stessi, come ad esempio facendo delle passeggiate oppure praticando attività introspettive come la meditazione e lo yoga. Se questo non fosse sufficiente o se i sintomi dovessero protrarsi per lungo tempo, non dovremmo avere paura di chiedere un aiuto psicologico.
- Trovare i motivi per cui il nostro lavoro ci piace: per alcuni sono tantissimi e facili da trovare, per altri sono meno e più difficili da scovare. Ma focalizzarsi anche solo 10 minuti, per una volta a settimana, su quali sono gli aspetti positivi del lavoro (sia dell’ambiente, che del tipo di lavoro) può aiutare a vedere il rientro non come qualcosa di esclusivamente negativo.
- Attenzione ad alimentazione e sonno: al rientro dalle ferie alcuni di noi si sentono in colpa per i famosi “sgarri” e per rimediare si impongono subito una dieta restrittiva, che altro non fa che aumentare lo stress ed il nervosismo. È giusto fare attenzione alla propria alimentazione, ma non vivendola come una punizione che porta con sé sentimenti di colpa e frustrazione. Inoltre, è essenziale regolarizzare il sonno, magari andando a letto un po’ prima la sera in modo da garantirci le 6-8 ore di riposo di cui abbiamo assolutamente bisogno per affrontare la giornata con la carica e l'energia giusta.
Fonti consultate
Baier, M. (1987-1988). The "holiday blues" as a stress reaction. Perspectives in Psychiatric Care, 24(2), 64–68. https://doi.org/10.1111/j.1744-6163.1987.tb00283.x
Jonathan M. Himmelhoch (1980) Holiday depression, both fact and fiction, Postgraduate Medicine, 68:6, 185-190, DOI: 10.1080/00325481.1980.11715636