Tanti kg in pochi giorni: le conseguenze di una dieta troppo restrittiva
Appena finiscono gli ultimi dolci regalati dalla Befana, il nostro primo pensiero è quello di perdere tutti quei Kg di troppo che ci hanno accompagnato, in silenzio, durante tutte le festività. La stessa voce nella testa ricompare qualche settimana prima della prova costume e ci spinge a diventare in men che non si dica in perfetti culturisti da palestra e amanti del cibo sano. Che sia nella stagione più magica dell’anno o in quella più calda, il minimo comun denominatore è sempre lo stesso: DIETA DRASTICA. Ma perdere tanti kg in poco tempo ha delle conseguenze per il nostro organismo? Quale dieta è la più veloce ed efficace? Perché mi viene da mangiare in modo compulsivo? Dr. Max anche grazie al suo team di nutrizionisti cercherà di rispondere in modo chiaro alle tante domande che riguardano i regimi dietetici restrittivi ed in alcuni casi improvvisati; inoltre capiremo come dopo un determinato tipo di dieta, una volta che ritorniamo al nostro abituale comportamento alimentare, riprendiamo con gli interessi tutti i Kg persi.
La parola “dieta” è sempre cosi temibile?
Molti luoghi comuni vogliono associare il termine dieta ad un classico regime restrittivo, punitivo e sconfortante che prevede il peso preciso degli alimenti, la selezione maniacale durante la spesa e dei pasti tristi a base di minestroni sconditi. Ma davvero c’è tutto questo dietro il termine “dieta”? In realtà no! Per essere più precisi quando parliamo di “dieta”, facciamo riferimento ad un vero e proprio modello di vita, un tenore che dovrebbe accompagnarci sempre, caratterizzato da una alimentazione corretta, sana ed equilibrata che soddisfa tutte le esigenze fisiologiche dell'organismo. Ma non solo: infatti la dieta permette, se svolta nel modo più giusto, anche un appagamento per la mente e per il palato, non limitando gli aspetti sociali come le uscite con gli amici o, per chi ne ha la (s)fortuna, le cene romantiche. Siamo onesti, quanti di noi intendo la dieta nel suo vero senso del termine (dal greco dìaita = regime, stile di vita sano) e non come una lista di alimenti da mangiare durante la settimana al fine di perdere Kg? La parola fa accapponare la pelle ancora di più se pensiamo che la dieta debba essere cosi punitiva da mangiare cibi improponibili, pesati al milligrammo, che ci fanno venire i brontolii nello stomaco e limitano la nostra vita sociale. Tutto questo è frutto di una grande diffusone di fake news, canoni estetici sbagliati, comportamenti alimentari scorretti e regimi mirati al controllo del peso soltanto poche volte all’anno. Ma quindi non dobbiamo più andare dal nutrizionista o usare la bilancia in cucina? Non bisogna fraintendere questo discorso delicato, bisogna sempre tenere sotto controllo il proprio peso (soprattutto quando è eccessivo o si perdono chili più del necessario) e questo deve essere fatto con l’aiuto di professionisti del settore, come nutrizionisti e medici specialisti. Ma è necessario essere consapevoli che la visita non deve essere fatta solo per perdere kg per poter andare a mare senza imbarazzo, ma deve essere svolta per imparare un giusto comportamento alimentare che ci accompagnerà per tutta la vita e che ci permetta di mangiare in modo sano (e non punitivo) con tutti gli sfizi del caso. Questo tipo di comportamento detta delle regole non scritte e non limitanti la nostra vita sociale, che ci farà conoscere il “galateo” alimentare, una guida per mangiare senza privazioni e senza esagerazioni.
Quali sono le diete più temibili?
Cosa si intende per dieta drastica? Ogni tipologia di regime alimentare provvisorio che è mirato al dimagrimento rapido, spesso senza tener conto dell’indice di massa corporeo (ovvero se il dimagrimento intacca la massa grassa o magra). Questo tipo di diete non sono sempre da condannare, ma quando vengono fatte senza raziocinio, ripetute più volte, producono conseguenze negative per il nostro organismo. In primis alterano il metabolismo e questo comporta una diminuzione del dispendio energetico di base (e di conseguenza una maggiore tendenza a ingrassare più facilmente). Inoltre, portano disturbi del comportamento alimentare, che vanno ad impattare sulla salute e sulla vita sociale.
Ma quali sono le diete più drastiche e comuni per dimagrire da slogan “5 Kg in meno di una settimana”?
- Non mangiare
Una delle diete più comuni (e sbagliate), fatte da professionisti improvvisati o fatte autonomamente senza alcun tipo di competenza, prevede un ridotto o quasi nullo apporto di cibo. Infatti molte persone o decidono di non mangiare niente tra un’abbuffata e l’altra, oppure cercano il più possibile di non mangiare durante la giornata, spesso fino alla sera. Questo oltre a portare effetti devastanti per l’organismo, determina una riduzione dell’energia fisica e mentale per poter affrontare la giornata oltre che a promuovere, nella maggior parte delle volte, un maggior introito di cibo nei giorni successivi.
- Limitare la quantità di cibo in modo drastico e pesare tutto in modo maniacale
Classico atteggiamento da chi presenta disturbi alimentari e cerca di tenere sotto controllo la quantità di cibo al di sotto di uno specifico limite calorico. Quando il limite va molto al di sotto del fabbisogno quotidiano si compromette la salute del soggetto.
- Evitare certe tipologie di alimenti
Condannare certi tipi di cibi perché idealizzati come ingrassanti o perché magari ci piacciono particolarmente e dunque possono portare ad esagerare. Bisogna cercare di imparare il giusto autocontrollo che non significa limitarsi ma rispettarsi.
- Diete proteiche
Una delle diete più in voga è sicuramente quella proteica. Un tipo di alimentazione iperproteica prevede di conseguenza la riduzione o la totale assenza di carboidrati. Eliminando quest’ultimi si arriva ad un disequilibrio alimentare a favore delle proteine, soprattutto di origine animale. Bisogna cercare di introdurre nel proprio stile di vita i 3 macronutrienti (carboidrati, proteine e grassi) nelle giuste proporzioni. Ad esempio bisognerebbe introdurre giornalmente il 20- 25 % di proteine, consumarne troppe e senza controllo aumenta il rischio di aterosclerosi, osteoporosi, ipertensione, calcolosi urinaria e gotta. Inoltre, ci sarà una eccessiva produzione di acido urico, che porta ad un maggior lavoro da parte dei reni, col rischio calcoli. Questo diventa problematico in diversi tipi di soggetti con età avanzata o determinate patologie. Ridurre i carboidrati significa anche ridurre le fibre e questo porta ad una maggiore costipazione e la difficoltà di evacuazione. Chi si sottopone a questo regime dietetico non dovrebbe avere nessun tipo di problema a livello renale ed epatico, in quanto si porterebbe ad una maggiore richiesta di eliminazione di scorie da parte di questi due organi: un regime iperproteico porta alla formazione di corpi chetonici e scorie azotate che proliferano proprio grazie alle proteine.
Conseguenze di una dieta restrittiva
C’è chi penserà che l’importante è solo perdere i chili in eccesso e che quindi vale la pena fare un regime dietetico super-restrittivo. Ma le domande che dobbiamo porci sono sempre le stesse: hanno conseguenze per la nostra salute? I chili che perdiamo sono davvero persi? Perché ingrassiamo con gli interessi appena rimangiamo dopo una dieta restrittiva?
Facciamo un esempio pratico! Dopo un “bel” regime iperproteico durato qualche settimana, decidiamo di reintrodurre senza uno schema personale o studiato, i carboidrati (magari tornando a mangiare come prima). E cosi in poco tempo non solo riprendiamo gli stessi chili, ma ci sentiamo ancora più gonfi e prendiamo ancora più chili. Ma come è possibile riprendere tutto cosi velocemente?
Nonostante gli ottimi risultati in termini di peso, tornando a mangiare normalmente si può cadere nel cosiddetto effetto yo-yo, ovvero riacquistiamo tutti i chili persi poiché il nostro organismo cerca di conservare più energia possibile in caso di ulteriore deficit. Ma cosa significa? Una dietra privativa, sottopone il nostro organismo ad una carenza di carboidrati, andando ad intaccare così le risorse di glucosio, quindi, quando si ricomincia a mangiare “normalmente”, il nostro corpo cercherà di accumulare riserve in caso di necessità. Necessità che potrebbero essere una nuova mancanza di cibo (alias una nuova dieta sbagliata). Tutto questo si traduce anche in una maggiore voracità con up regolazione di ormoni e recettori deputati ad influenzare l’introito di cibo e la fame, in modo da riprendere anche buona parte dei chili persi. L’effetto Yo-Yo porta in questo modo ad una maggiore predisposizione alla futura obesità.
Ma tutti i kili che perdiamo sono effettivamente persi? In realtà no! Un regime sbilanciato porta nella maggior parte dei casi ad una perdita di liquidi (si traduce sulla bilancia in una grande e veloce riduzione iniziale del peso). Inoltre più il regime è rigido più hai la possibilità di perdere anche la massa magra e quindi entrare in catabolismo muscolare. Questo porta ad un precoce invecchiamento delle strutture come la pelle e ad una riduzione della tonicità.
Se non vogliamo considerare il fatto che i chili persi possono essere ripresi subito senza un giusto reintegro degli alimenti, quali possono essere altre cause di un regime restrittivo? Una delle prime conseguenze di un dimagrimento troppo rapido (che come abbiamo visto può dipendere dai vari regimi che uno decide di adottare) è un elevato senso di stanchezza e spossatezza. Questo calo delle energie può dipendere soprattutto da un minor introito calorico e da una diminuzione dell’assorbimento di elementi essenziali per il nostro organismo come vitamine e minerali. Carenza di fibra alimentare, sovraccarico dei reni, innalzamento del colesterolo “cattivo”, alterazione della flora batterica intestinale, sono solo alcuni dei danni fisiologici che possono accompagnarci in questo percorso. Inoltre la pelle, con una maggiore comparsa di rughe, i capelli e le unghie saranno indeboliti, anche solo per la riduzione di biotina. Molte sono le problematiche legate alla digestione, che possono avvenire a causa di una alimentazione fissa e non equilibrata.
Uno dei sintomi più comuni è senza dubbio un forte mal di testa e capogiri che possono derivare da una diminuzione dell’introito o da una riduzione di minerali. Diete molto privative portano a dei
disordini del ciclo mestruale, fino all’interruzione, che può essere legato alla riduzione delle calorie introdotte e al calo drastico e repentino di peso. Diete privative, come abbiamo detto portano ad un rallentamento del metabolismo basale, per causerà di volta in volta una maggiore difficoltà a perdere peso.
Ma gli effetti dannosi si ripercuotono solo a livello fisico? Assolutamente no! Molti effetti riguardano anche la sfera mentale. Considera che la privazione di alimenti può portarci a squilibri e disordini psicologici, che possono andare dalle alterazioni dell’umore fino agli stati depressivi. Non sono rari episodi di questo tipo, soprattutto quando le diete sono impostate sul seguire determinati canoni estetici o fatte contro la volontà personale. Accompagnare un percorso nutrizionale a quello psicologico in molti casi può portare tanti benefici per la nostra salute.
Tessuto adiposo: un tessuto di accumulo
Dr. Max vuole concludere questo articolo con un ulteriore causa che portano avanti le diete troppo limitative. Molto spesso infatti non si conosce una delle funzionalità principale che ha il tessuto adiposo, ovvero quello di tessuto di accumulo e di deposito. Ma cosa ci interessa? Una dieta restrittiva protratta, che è mirata a perdere molti chili, e ripetuta più volte all’anno, tende a mobilitare troppo il tessuto adiposo e quello che trattiene. In che senso? Essendo un tessuto di accumulo, come dicevo, in questo sito si accumulano molte tossine e scorie. Le tossine normalmente si accumulano nel nostro organismo sia per fattori interni (scarti che produce il corpo e che vengono eliminati nel tempo in modo in più lento) sia per fattori esterni (alimenti e respirazione). All’interno dei grassi si accumulano anche le vitamine liposolubili (A, D, E e K), quindi una perdita troppo repentina di grassi oltre a rilasciare tossine e scorie accumulate nel tessuto adiposo (e non ancora eliminate fisiologicamente) si potrebbe incorrere in ipervitaminosi. Questo è un altro motivo per il quale una perdita accelerata di grassi e non graduale può portare a tanti danni per il nostro organismo.
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