Smettere di fumare: meglio di colpo o in maniera graduale?

31. 5. 2023 · Tempo di lettura: 12 minuti

Smettere di fumare è un po' come mettersi a dieta: non sappiamo mai quando iniziare. Se il lunedì combacia con la nostra rivolta contro le cattive abitudini, Dr. Max può senza dubbio confermarvi che ogni giorno è quello più indicato per abbandonare il vizio del fumo, o almeno per iniziare a smettere il prima possibile.

Dott. Enrico Magri
Dott. Enrico Magri
Smettere di fumare: meglio di colpo o in maniera graduale?

Ma esistono metodi innovativi che permettono di abbandonare in modo definitivo la dipendenza di nicotina? I rimedi della nonna sono sempre i più efficaci? In questo articolo Dr. Max risponderà alle domande più comuni di chi ha deciso di intraprendere un percorso di vita più sano, e magari farà desistere potenziali fumatori dalla cattiva strada, evidenziando gli effetti più nocivi del vizio del fumo.

I principali effetti del fumo sulla nostra salute

Quando fumiamo una comune sigaretta dovremo tutti sapere che in ognuna di esse sono presenti all’incirca 4.000 sostanze, di cui 40 cancerogene. Ad ogni tiro, tutte queste, si diffondono all’interno del nostro organismo, intaccando vari distretti e organi. Primo tra tutti a subire le conseguenze è proprio l’apparato respiratorio dove si sviluppa, come evento minore, soltanto una frequente irritazione della mucosa. Questa infiammazione aumenta l'incidenza delle infezioni a carico delle vie respiratorie e di patologie specifiche come asma e carcinomi. Il tutto si estende, ovviamente, anche a carico dei polmoni, dove la probabilità di sviluppare un tumore è maggiore di 20 volte rispetto ad un non fumatore. I danni del fumo si diffondono anche a livello del cuore e della circolazione portando, nella migliore delle ipotesi ad un aumento della pressione, ma nella peggiore, al rischio di infarto ed ictus. Il fumo di sigaretta aumenta moltissimo il rischio di aterosclerosi e di infarto miocardico essenzialmente perché danneggia le cellule che rivestono internamente i vasi arteriosi, favorendo in questo modo, la formazione di placche ostruttive e di trombi, tipici di queste patologie. Bisogna tenere a mente che, essendo il sistema circolatorio il collegamento tra tutti i distretti dell’organismo, eventuali alterazioni a carico di questo apparato portano dei danni che si riversano automaticamente anche in altre parti del corpo. Un esempio classico, purtroppo, sono le disfunzioni che si sviluppano a livello cerebrale (riduzione delle capacità cognitive, ictus), ma si possono avere frequentemente disturbi a livello sessuale (impotenza), gastrico (ulcere) e cutaneo (invecchiamento della pelle e gengiviti). Il tabagismo altera la percezione del gusto e dell’olfatto nel corso degli anni, e sin da subito aumenta il rischio di soffrire di alitosi, denti gialli, carie e tartaro. Queste condizioni che colpiscono la zona buccale può provocare infiammazione a livello delle gengive che possono sfociare nella peggiore, ma non improbabile, delle ipotesi in parodontite e perdita dei denti. Tra le 4.000 sostanze contenute nelle sigarette, ce ne sono alcune che rendono il cavo orale particolarmente predisposto alla proliferazione di batteri.

Se vogliamo soffermarci anche soltanto sulla maggiore predisposizione nello sviluppare determinate malattie in base al sesso, possiamo senza dubbio affermare che il fumo di sigaretta, nelle donne, aumenta il rischio di osteoporosi, cancro dell’utero e può compromettere la gravidanza e la fertilità. Ti servono altre motivazioni per iniziare a pensare seriamente di smettere di fumare?

Come nasce la dipendenza da fumo e come si può smettere di fumare

I dati scientifici non mentono: la dipendenza da nicotina può instaurarsi anche con pochi pacchetti di sigaretta.

Partiamo da un concetto base: una singola sigaretta contiene circa 10 mg di nicotina. Questa è la sostanza responsabile del famoso “vizio da sigaretta” o per meglio dire la molecola responsabile di questa dipendenza fisica. Ad ogni tiro, impiega circa 8 secondi per raggiungere il distretto cerebrale, legarsi a dei particolari recettori (nicotinici) e rilasciare dei specifici neurotrasmettitori, tra i quali la dopamina, coinvolti nel sistema di gratificazione. Con il tempo la quantità di recettori per la nicotina aumenta e questo genera quello che nel gergo viene definita assuefazione: il rilascio di dopamina avverrà principalmente in presenza del legame tra nicotina-recettore, e questo porterà ad un maggior consumo di sigarette. Minore dopamina, porta ai classici sintomi di astinenza, come stanchezza, nervosismo e mancanza di concentrazione.

In effetti, chi è fumatore abituale, per rilassarsi o per riprendersi da uno stato di nervosismo è portato ad accendersi una sigaretta.

I sintomi di astinenza si verificano in poco tempo (meno di 24 ore) e scompaiono gradualmente soltanto nelle 2-4 settimane seguenti. Quanto più velocemente una sostanza raggiunge il distretto cerebrale, tanto più in fretta porta dipendenza.

Ora che conosciamo come e quanto velocemente possa svilupparsi la dipendenza da nicotina, la vera domanda è “come possiamo smettere di fumare?

Smettere di fumare non è un’impresa facile, un po' come mettersi a dieta seriamente. La sigaretta durante la giornata crea non solo una dipendenza fisica ma anche un’abitudine psicologica. Infatti, a prescindere dal meccanismo con il quale la nicotina crea assuefazione, il vizio del fumo nasce per fattori esterni come stress, depressione, ansia o noia. Spesso l’allontanarsi da un vizio richiede una grande forza di volontà, soprattutto nei momenti in cui il proprio stato d’animo non è dei migliori. Inoltre, la sigaretta dopo il caffè o con gli amici in una pausa studio o lavoro crea un vero e proprio rituale, che con il tempo diventa sempre più difficile da sradicare. Quindi un buon piano di azione deve prevedere senza dubbio diverse strategie che vadano a disincentivare eventuali ricadute, anche a distanza di poco tempo. Bisogna innanzitutto riflettere su che tipo di fumatore si è (social smoker oppure fumatore solitario) e quali momenti della giornata richiedono una sigaretta e per quale motivo. Questo rappresenta una grande parte del lavoro nella lotta contro il vizio del fumo, poiché si individuano i cosiddetti trigger che scatenano maggiormente momenti di debolezza e la voglia di sigaretta.


Un altro punto fondamentale è quello di “parlare” con amici e parenti che possono soltanto esserti di aiuto nel tuo percorso. Inoltre, parlare con uno specialista, può farti conoscere diverse strategie e metodi che ti possano sostenere nella lotta contro la nicotina. Azioni banali e quotidiane, che in realtà sono di grande aiuto, sono quelle di lavarsi i denti spesso e bere acqua durante la giornata, poiché riducono e minimizzano i sintomi di astinenza da nicotina. Allo stesso modo distrarsi nei momenti di solitudine, in qualunque modo, eviterà di compensare il tutto con una sigaretta. Tuttavia sappiamo bene che la mente spesso non è sempre forte e vigile nel contrastare l’irrefrenabile voglia di sigaretta, ed è per questo che ci sono molti strumenti in commercio che possono armarti nella guerra al tabagismo. Ad esempio, se sei una di quelle persone che ama fumare dopo i pasti o dopo il caffè, masticare delle specifiche gomme può aiutarti a frenare la voglia di fumare. Ricorda che non si è deboli a chiedere un sostegno in questa lotta, anche rivolgersi ad uno dei tanti esperti dell’Istituto Superiore di Sanità al numero verde 800 554 088, dove potrai ricevere una consulenza gratuita ed anonima

Rimedi della nonna contro il fumo: funzionano?

Gli insegnamenti dei nostri nonni sono sempre i più belli da ricevere, ma anche nella lotta contro il fumo vale lo stesso? Molti nonni “spacciano” una ricetta rivoluzionaria di una bevanda come in grado di arrestare la voglia di fumare: si tratta di acqua, zenzero e limone.  Cosa c’è di vero? Come già detto, bere spesso durante la giornata può aiutare davvero ad arrestare la voglia di fumare, ma questo non dipende assolutamente dal tipo di bevanda! Nonostante lo zenzero abbia numerose proprietà, non spicca quella di aiutare nella lotta contro il fumo.

Stesso discorso vale per un’altra bevanda molto in voga nel passato a base di arancia, carota, cipolla, miele e ghiaccio. Va bene bere e idratarsi, ma la bevanda in questione non ha nessuna specifica caratteristica che si dimostri efficace per smettere di fumare.

Il vero rimedio della nonna utile è quello di poterti sostenere a livello psicologico nel tuo percorso quotidiano contro questo vizio, e non dobbiamo scordarci che spesso i metodi antichi – i rimedi della nonna -  non sono sempre i migliori consigli da seguire, poiché non hanno valenze scientifiche.

FAQ

Qual è il modo migliore per smettere di fumare?

Partiamo con il dire che non esiste un “modo migliore” per smettere di fumare poiché dipende tutto dall’individualità di una persona, dalla sua condizione fisica e psicologica, dalla sua forza di volontà e magari dal periodo della propria vita che sta vivendo. Noi di Dr. Max possiamo illustrarti due vie per combattere la dipendenza da fumo:

  1. Terapie farmacologiche con farmaci NRT, ovvero i classici sostitutivi della Nicotina. Tra questi riscontriamo il Bupropione, la Vareniclina e la Citisina, che aiutano ad alleviare i sintomi di astinenza e aiutano a smettere di fumare. Ricorda che è sempre richiesta la consulenza con il medico
  2. Sostegno psicologico da operatori specifici o psicologi, che possono sostenerti in modo professionale nel tuo percorso personale e aiutarti a trovare le giuste motivazioni.

Quanto tempo ci vuole per disintossicarsi dal fumo di sigaretta?

Essendo la nicotina una molecola che si diffonde al livello cerebrale molto velocemente, genera in poco tempo i sintomi d’assuefazione e dipendenza. Per far scomparire gradualmente questi effetti, possiamo senza dubbio dire che già dai primi 14 giorni iniziano ad annullarsi gli effetti da dipendenza da nicotina.

Cosa succede se si smette di fumare improvvisamente?

Gli effetti della nicotina sono legati al circolo di gratificazione della dopamina, quindi un' interruzione brusca e non graduale genera senza dubbio nervosismo ed irritabilità. I primi giorni, anzi le prime 24 ore dall'ultima sigaretta sono le più difficili e anche i successivi 4 giorni. Smettere di fumare in modo brusco, senza una forte motivazione e piano d’azione, può rivelarsi fallimentare.

Cosa succede dopo 3 giorni senza fumare?

I primi giorni senza sigaretta sono quelli più critici: i sintomi dell'astinenza sono molto più intensi e tendono ad attenuarsi soltanto dopo più di una settimana. Nello specifico i primi giorni potranno essere accompagnati da una sensazione di malessere, irritabilità, difficoltà di concentrazione e nervosismo.

Cosa succede dopo 10 giorni che non fumi?

Già dopo una settimana cominciano ad attenuarsi notevolmente i sintomi d’astinenza da nicotina. Intorno al decimo giorno, il monossido di carbonio è quasi del tutto eliminato dal corpo ed i polmoni cominciano ad eliminare gli altri residui del fumo. La respirazione ed i sensi migliorano donando maggiore forza e benessere all’organismo e alla mente.

Quante sigarette al giorno sono tollerate?

Da un punto di vista scientifico non esiste una stima esatta del numero di sigarette che ci lasciano in un range di sicurezza da effetti collaterali legati al tabagismo. Smettere di fumare è sempre l’unica soluzione adatta.

Quanto vive un ex fumatore?

Non c’è ovviamente una risposta unica a questa domanda, dato che l’aspettativa di vita in generale è condizionata da numerosi fattori, quella di un ex fumatore dipende anche da quanto  tempo ha smesso di fumare, per quanto tempo ha fumato, che età ha, da che tipo di vita sta conducendo,  e molto altro. Sicuramente fumare riduce di molto l’aspettativa di vita: si stima che i fumatori perdono in media tra gli 8 e i 12 anni di vita e che la maggior parte dei fumatori possa morire prima dei 70 anni[1].

Quando si smette di fumare i polmoni si puliscono?

Smettere di fumare porta a dei miglioramenti che si diffondono in tutto l’organismo. Se già dopo diversi giorni dall’ultima sigaretta migliorano i sensi come il gusto e l’olfatto, dopo 1 anno si dimezza il rischio coronarico e si cominciano a ripulire i polmoni.

Come si fa a pulire i polmoni dal fumo?

Eliminare il vizio del tabagismo è il metodo migliore per ripulire il proprio organismo, polmoni compresi. Secondo alcuni studi, ci vogliono all’incirca dieci anni senza fumare sigarette per tornare ad avere dei bronchi funzionanti come quelli di una persona che non ha mai fumato in vita sua. Questo può cambiare in base ad alcune condizioni personali e patologiche.

Come capire se i polmoni sono danneggiati dal fumo?

Come ben sappiamo il tabagismo porta effetti collaterali in tutto l’organismo tra cui l’apparato respiratorio, polmoni compresi. Questi compariranno anneriti, costantemente infiammati e molto meno elastici rispetto al loro aspetto fisiologico.

Cosa succede se fumi 5 sigarette al giorno?

Nessuna evidenza scientifica afferma che esiste una soglia al di sotto della quale il fumo non causi danni alla salute.  Nello specifico fumare “poche sigarette” al giorno non assicura una maggiore salute rispetto a chi fuma un pacchetto al giorno. Gli effetti sull’organismo della sigaretta sono gli stessi per ogni fumatore.



[1] https://www.thelancet.com/article/S0140-6736(21)01169-7/fulltext

Circa l'autore
Dott. Enrico Magri
Dott. Enrico Magri
Dopo aver conseguito la laurea magistrale in Farmacia nel 2017 presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, ho intrapreso nuovamente un percorso universitario, questa volta specialistico, in Scienze della Nutrizione Umana, laureandomi presso la medesima facoltà nel 2020. Dopo aver praticato diverse esperienze lavorative come farmacista, ho acquisito abilità nella dispensazione e conoscenza accurata di farmaci ed integratori. Sono entrato nel mondo della sperimentazione clinica come study coordinator impiegato nella breast unit, che si occupa appunto della ricerca sul tumore alla mammella. Tutte le esperienze pregresse ed attuali mi hanno facilitato molto anche nel mio successivo lavoro, come Web Content Editor dove ho potuto ampliare e consolidare le mie conoscenze nel settore farmaceutico. Da qui il mio lavoro per la piattaforma e-commerce di Dr. Max, dove scrivo sia le schede prodotto che gli articoli del blog.
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Dopo aver conseguito la laurea magistrale in Farmacia nel 2017 presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, ho intrapreso nuovamente un percorso universitario, questa volta specialistico, in Scienze della...
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