Cosa fare per evitare le malattie tropicali del viaggiatore?

6. 6. 2024 · Tempo di lettura: 16 minuti

Basta poco perché una vacanza da sogno si trasformi in una vacanza da incubo, soprattutto se siete degli amanti delle terre selvagge, delle regioni remote o dei paesi tropicali. Che tu sia un esperto viaggiatore o un passeggero improvvisato, conoscere i consigli giusti prima di imbarcarsi è fondamentale per non rovinarsi la vacanza o portare come souvenir una malattia tropicale. 

Dott. Enrico Magri
Dott. Enrico Magri
Cosa fare per evitare le malattie tropicali del viaggiatore?

Quali sono le malattie tropicali più comuni e dove si contraggono

Se hai in programma un viaggio è necessario che tu conosca cosa siano le malattie tropicali e tutte le precauzioni da adoperare al fine di salvaguardare il tuo corpo ed il tuo viaggio.

Quando si fa riferimento alle malattie tropicali si intendono tutte quelle malattie infettive e non infettive che esistono nelle regioni tropicali e subtropicali del Mondo, che prosperano quindi in condizioni di caldo e umidità. I motivi principali per cui le malattie, principalmente infettive, si diffondono in tali regioni sono correlati non solo a fattori ambientali ma anche biologici, dovuti ad esempio dagli elevati livelli di biodiversità degli agenti patogeni, dei vettori e degli ospiti. Inoltre, non bisogna nemmeno trascurare i fattori sociali che rivestono una concausa importante nella maggiore diffusione delle infezioni. Se da un lato il clima caldo e umido favorisce la proliferazione di parassiti, batteri e virus che causano queste malattie, fattori come scarsa igiene e acqua (non) potabile aumenta il rischio di trasmissione delle stesse. Fattori sociali come povertà e malnutrizione indeboliscono il sistema immunitario e rendono le persone più suscettibili ad ammalarsi e, se consideriamo anche, la mancanza (o ridotto) di accesso alle cure mediche si comprende come si limita la diagnosi precoce, i trattamenti tempestivi ed efficaci e la prevenzione di certi tipi di malattie. Le malattie tropicali colpiscono principalmente le persone che vivono in regioni, come Brasile, Africa orientale e Sud-est asiatico, tuttavia, la globalizzazione ed i viaggi internazionali hanno portato alla diffusione di queste malattie anche in aree non endemiche ed il rischio di ammalarsi per i viaggiatori.

Per questo motivo è fondamentale conoscere tutte le vaccinazioni e profilassi necessarie prima di partire e valutare tutti i probabili rischi. Gli agenti patogeni come batteri, virus, parassiti e funghi, sono i “responsabili” di queste affezioni ma, quali sono nello specifico, le malattie tropicali più comuni?

  • Malaria: una delle malattie tropicali più famose, diffusa in molte regioni tropicali e subtropicali, specialmente in Africa, Asia e America Latina, è causata da parassiti del genere Plasmodium che vengono trasmessi attraverso le punture di zanzare infette. I sintomi della malaria possono variare da lieve a grave entità ed includono febbre, brividi, sudorazione eccessiva, dolori muscolari, affaticamento, mal di testa e nausea, ma nei casi più gravi, la malaria può portare a complicazioni come anemia grave, insufficienza renale, problemi neurologici, edema polmonare e coma, che possono essere fatali se non trattati tempestivamente. Per questo è anche importante una corretta diagnosi, al fine di curare questa patologia nel modo più efficace, che di solito si basa sulla conferma della presenza del parassita attraverso test di laboratorio come l'esame del sangue al microscopio o test rapidi antigenici. Il trattamento della malaria dipende dal tipo di parassita e dalla gravità dei sintomi. Ricorda che sono disponibili misure preventive come l'uso di repellenti per insetti e la profilassi antimalarica. Prima di partire per determinate regioni informati se è necessario svolgere un certo tipo di profilassi.
  • Febbre gialla: La febbre gialla è una patologia infettiva endemica in molte parti dell'Africa e dell'America Latina, provocata da un virus appartenente al genere Flavivirus, la cui trasmissione avviene, da uomo infetto a uomo suscettibile, attraverso la puntura di insetti, la maggior parte dei casi zanzare del genere Aedes (responsabili anche del Dengue). Dopo un periodo di incubazione di 3-6 giorni inizia a manifestarsi la sintomatologia che di solito è caratterizzata da improvvisa febbre elevata, bradicardia relativa, dolori muscolari, nausea e vomito ma nelle forme più gravi si arriva all’ittero ed emorragie. Il vaccino deve essere eseguito almeno 10 giorni prima rispetto alla data della partenza, in seguito al quale si riceve il “Certificato internazionale di vaccinazione o rivaccinazione” (Mod. 33-E rilasciato dal Ministero della Sanità) necessario per tutte le persone che si inoltrano in luoghi dove è richiesta la vaccinazione antiamarillica.
  • Chikungunya: Si tratta di un’altra patologia trasmessa dalle zanzare Aedes, molto diffusa in Africa, Asia, India e alcune parti delle Americhe. Dopo un periodo di incubazione di 3-12 giorni, presenta una sintomatologia molto simile agli stati influenzali (febbre alta, brividi, cefalea, nausea, vomito). Ma uno dei sintomi più comuni è senza dubbio l’artralgia (da cui deriva il nome chikungunya, che in lingua Kimakonde significa “ciò che contorce”), che blocca i movimenti. Nei casi più gravi ci possono essere sintomi di natura emorragica o neurologica, soprattutto nei bambini.
  • Leishmaniosi: La leishmaniosi umana è una patologia che si sviluppa nelle zone tropicali e subtropicali dell'Africa, dell'America centrale e del Sud America, dell'Asiae della regione del Mediterraneo. I responsabili di questa malattia sono dei protozoi appartenenti al genere Leishmania, che non colpiscono unicamente l’uomo ma anche numerosi animali come anche quelli domestici. In particolare la puntura di diverse specie di moscerini pappataci (mosca della sabbia), può determinare sintomi a livello cutaneo (leishmaniosi cutanea), a livello delle mucose (leishmaniosi mucocutanea), oppure a livello di organi interni come fegato e milza (leishmaniosi viscerale). Ricorda di prestare molta attenzione in queste zone, poiché non esiste un vaccino contro la leishmaniosi.
  • Schistosomiasi: Trasmessa attraverso l'acqua contaminata da larve di vermi parassiti del genere Schistosoma, la schistosomiasi è comune in molte parti dell'Africa, dell'America Latina e dell'Asia. Nello specifico si contrae la malattia bagnandosi in acque contenenti le larve del parassita, che aderiscono alla cute, penetrano, e dai vasi capillari superficiali raggiungo i diversi organi del nostro corpo, dove depositano le uova.I sintomi che si sviluppano sono eruzioni cutanee, prurito diffuso, cefalee,e potenzialmente l'insorgenza di una reazione allergica che si chiama febbre di Katayama. Nella maggior parte dei soggetti l’infestazione delle larve è silente ovvero asintomatica e solo dopo mesi o anni possono comparire i sintomi dovuti all’accumulo delle uova a livello degli organi interni. 
  • Filariosi: Trasmessa dalle zanzare, la filariosi è diffusa in molte parti dell'Africa, dell'Asia, delle Americhe e dell'Oceania. SI caratterizza con la presenza di larve nei vasi sanguigni che raggiungono il sistema linfatico e si trasformano in vermi adulti in un periodo che varia dai 6-12 mesi, possono vivere nell'organismo dai 5 ai 7 anni e producono microfilarie (milioni di vermi microscopici che circolano nel sangue). Quasi sono i sintomi più comuni? In primis si verifica elefantiasi ovvero una condizione di ipertrofia dei tessuti sottocutanei ma un altro sintomo comune è il linfedema. Spesso si raggiungono casi di fibrosi del derma con ipercheratosi e deformazione delle strutture anatomiche colpite dai vermi e larve. Spesso le manifestazioni cliniche non sono cosi evidenti ma in altri casi ci si rende conto della patologia a causa di infiammazioni croniche che colpiscono i linfonodi inguinali ed ascellari.
  • Tripanosomiasi: la tripanosomiasi, anche conosciuta come malattia del sonno, è una malattia che può essere causata da due diverse specie di Trypanosoma, (Trypanosoma brucei gambienseTrypanosoma brucei rodhiense) ovvero dei parassiti che infettano l'uomo grazie a una mosca vettore, la mosca tse-tse, presente solo nell'Africa sub-equatoriale. In un periodo iniziale i sintomi si manifestano sotto il nome di stadio emolinfatico, una fase in cui avviene la comparsa di febbre, mal di testa, ingrossamento dei linfonodi, dolori articolari e prurito. Nella zona in cui è avvenuta la puntura della mosca si manifesta una papula, un rigonfiamento che si trasforma in un nodulo rosso scuro e dolente che prende il nome di sifiloma tripanosomico. Nella seconda fase viene spiegato il nome di questa malattia (del sonno) poichè i parassiti riescono ad arrivare a livello del SNC (sistema nervoso centrale) superando la barriera emato-encefalica causando i sintomi più tipici di questa patologia come i cambiamenti di comportamento, disturbi del sonno, cefalea, confusione, disturbi sensoriali e scarsa coordinazione.
  • Epatite A-B-E: L’epatite virale di tipo A è una malattia infettiva causata dal virus specifico dell’epatite A (un picornavirus) ed è di natura endemica in vaste zone dell’Africa, del Sud-Est Asiatico, e Sud America. Questo Hepatovirus che ha un periodo di incubazione che va da 15 a 50 giorni, entra nel nostro organismo per via orale, raggiunge il fegato dove si moltiplica e attraverso la bile giunge al lume intestinale. Per questo motivo le feci sono altamente infettanti in caso di Epatite A ed è per questo che la trasmissione dell’infezione avviene per via oro-fecale. Nella maggior parte dei casi l’infezione di propaga attraverso l’ingestione di acqua o di cibi contaminati dal virus dell’epatite A.
    Invece, l’epatite virale di tipo B è una malattia contagiosa causata dal virus dell’epatite B (HBV), presente in luoghi dell’Africa, Medio Oriente, Asia, Centro e Sud America. HBV è un virus trasmesso da una persona all’altra col sangue e con i fluidi corporei (sesso o l’uso di siringhe contaminate).
    Non tutti conoscono invece, l’Epatite E che viene trasmessa principalmente attraverso l'acqua contaminata in molte parti dell'Africa, dell'Asia e delle Americhe. Si sviluppa come un’infiammazione infettiva del fegato causata dal virus dell’epatite E (HEV), trasmesso in modo diverso a seconda del genotipo. Nei Paesi industrializzati l’uomo entra in contatto col virus attraverso il consumo di carne di maiale o di cinghiale mente nelle regioni dell’Asia, dell’Africa e del Messico HEV penetra nell’organismo per via oro-fecale, attraverso l’ingerimento diretto o indiretto di feci (spesso a causa dell’acqua contaminata).

Dengue: la malattia tropicale che sta infettando il 2024?

Probabilmente nelle ultime settimane ti sarà capitato di leggere di un’esplosione di casi di persone affette da Dengue, soprattutto in Brasile, epicentro di questa patologia, essendo una nazione particolarmente sensibile agli effetti del clima (a Rio de Janeiro le temperature hanno toccato i 62,3 gradi percepiti), condizioni perfette per le zanzare vettrici.

In particolare la Dengue è una condizione molto frequente sia durante che dopo la stagione delle piogge nelle zone tropicali e subtropicali di Africa, Sud-Est asiatico e Cina, India, Medioriente, America latina e centrale, Australia e diverse zone del Pacifico. La Dengue è una malattia tropicale causata da ben quattro virus molto simili tra di loro che prendono il nome di Den-1, Den-2, Den-3 e Den-4 ed è trasmessa agli esseri umani tramite le punture di zanzare (Aedes aegypti ed Aedes albopictus) che hanno, a loro volta, punto una persona infetta. Il virus della Dengue è in grado di circolare nel sangue della persona infetta da 2 a 10 giorni. Il soggetto a sua volta può trasmettere l’infezione all’insetto che diventa a sua volta infettante dopo circa 8-12 giorni.

Ma quali sono i sintomi?

La sintomatologia tipica di questa malattia si manifesta in primis con stati febbrili nell’arco di 5-6 giorni dalla puntura di zanzara, registrando sul termometro delle temperature molto elevate (nella maggior parte dei casi). La febbre a sua volta è accompagnata da molte altre condizioni come mal di testa acuti, nausea e vomito, dolori concentrati dietro agli occhi, forti dolori muscolari e alle articolazioni, irritazioni cutanee che possono manifestarsi sulla maggior parte del corpo (circa 3-4 giorni dall’insorgenza della febbre). Una delle domande più comuni è “la malattia può avere dei decorsi più gravi?” La risposta è “Si!”. Infatti, la Dengue può manifestarsi in forme più gravi con febbre emorragica ovvero che si caratterizza con la comparsa di emorragie gravi in diverse parti del corpo che possono causare condizioni gravi e, in casi rari, risultare fatali.

La prevenzione e trattamento tempestivo sono fondamentali per evitare certi tipi di conseguenze.

La misura preventiva più efficace contro questa malattia tropicale consiste nell’evitare di entrare in contatto con le zanzare vettore del virus, e questo può avvenire ricorrendo all’utilizzo di repellenti, vestiti lunghi che proteggono gambe e braccia. Inoltre è importante adoperarsi di zanzariere nelle abitazioni e tende se si è all’aperto. Ma oltre alle misure preventive contro le zanzare esiste un vaccino vivo e attenuato contenente i quattro sierotipi (Den 1-2-3-4) che può essere iniettato già a partire dai 4 anni di età, per via sottocutanea nel muscolo deltoide. Solitamente il protocollo vaccinale prevede due iniezioni differenti, una somministrazione da fare al tempo zero e una successiva dopo tre mesi. Il vaccino porta effetti collaterali? Un po' come tutti i vaccini, tra i sintomi più comuni sono presenti febbre, dolori muscolari, sonnolenza, cefalea e dolore (con comparsa di arrossamento) nella sede di inoculazione. Inoltre si è notato in alcuni casi anche il calo dell’appetito per qualche giorno. In caso di gravidanza, o condizioni specifiche, ti ricordiamo di consultare sempre un medico.

Il vaccino della Dengue, che ha una durata nel tempo di circa 4-5 anni, anche se somministrata almeno due settimane prima della partenza, conferisce una protezione soddisfacente, soprattutto per chi ha già contratto la Dengue in passato. Quindi è necessario effettuare la prima dose di vaccino prima della partenza ma bisogna completare il ciclo al rientro. Il vaccino per la Dengue è disponibile nel nostro Paese poiché è stato approvato a partire dal 2023. Per conoscere tutte le informazioni inerenti alla vaccinazione come sapere se è in regime agevolato con il Servizio Sanitario Nazionale, bisogna contattare un centro di Medicina dei viaggi.

Quali accortezze prendere in viaggio per essere al sicuro dalle malattie tropicali?

Una delle accortezze più importanti da praticare per i viaggiatori per prevenire le infezioni è quella di proteggersi dai morsi dei flebotomi (pappataci) e punture di insetti e zanzare. Questo è particolarmente importante se non si è praticato alcun vaccino per mancanza di tempo, impossibilità o se non esiste alcun vaccino contro determinate patologie, come nel caso della leishmaniosi.

Quali sono le misure di protezione personale migliori? Poiché le zanzare sono spesso vettori di malattie tropicali come malaria, dengue e chikungunya, l’acquisto e l’utilizzo di specifici repellenti per insetti, l’uso di indumenti a maniche lunghe e pantaloni lunghi, dormire sotto zanzariere o in ambienti con aria condizionata per ridurre il rischio di punture di zanzara, sono delle piccole e semplici regole di comportamento che possono essere adottate quando ci si reca in zone tropicali e subtropicali. Questa serie di azioni affiancano le specifiche profilassi farmacologiche, donando maggiore completezza nella difesa dell’individuo. Ma se questo vale per patologie come la malaria che presenta una specifica profilassi e terapia farmacologica, adottare misure ed accorgimenti di questo tipo, rappresentano l’unica prevenzione per tutte quelle patologie per le quali non esistono presidi vaccinali o farmacologici. In generale cerca di optare per abiti di colore chiaro, poiché i colori scuri ed accesi attirano gli insetti, evita l’uso di profumi ed applica costantemente sulla cute esposta durante il giorno (in particolare dal tramonto all’alba) prodotti repellenti per gli insetti a base di N,N-Dietil-N-Toluamide, di Kbr o consigliati dal medico/farmacista (sfoglia la nostra ampia lista) ripetendo l’applicazione ogni 2-3 ore in caso di sudorazione intensa. Soprattutto se sei un viaggiatore provetto che ama le lunghe scampagnate nella natura, non scordarti dei repellenti che possono essere spruzzati direttamente sugli abiti e donare una protezione più ampia. 

L'attenzione non deve essere rivolta solo verso le zanzare ma anche all'acqua e alle norme igieniche. Se vai in Paesi poco sviluppati, in regioni remote o mete in generali colpite da infezioni endemiche o con scarse norme igieniche, bevi solo acqua potabile imbottigliata o sterilizzata. L’acqua a cui prestare attenzione non è solo quella da bere: utilizza acqua sterile anche per lavarti i denti. Per prevenire il contatto con una vasta gamma di microorganismi responsabili di infezioni tropicali, oltre che di fastidiosissimi problemi gastrointestinali e patologie pericolose come colera, epatite A, tifo e parassitosi di vario genere (giardiasi, amebiasi, echinococcosi etc.), quando sei all’estero, è opportuno seguire alcune regole di igiene alimentare come quella di evitare di consumare cibi crudi (frutti di mare crudi o poco cotti, uova crude, pesce o carne cruda o poco cotta), evitare di consumare latte non pastorizzato e suoi derivati, frutta già sbucciata e verdura cruda. Ricorda anche di ridurre il consumo di alcolici che possono provocare, specie nei climi caldo-umidi, diarree e disidratazione.

Per quanto irresistibili, dovresti evitare il contatto diretto con animali selvatici poiché alcune patologie come l'Ebola e la Rabbia, possono essere trasmesse proprio attraverso il contatto con questi animali (infetti).

Prendere queste tipo di precauzioni può contribuire a ridurre il rischio di contrarre malattie tropicali durante i viaggi nelle regioni endemiche e goderti le tue meritate vacanze.

I consigli del farmacista Dr. Max sulle procedure mediche prima di un viaggio nei paesi tropicali

Se non ti rivolgi ad un’agenzia di viaggio, una delle prima cose su cui dovresti informarti, al fine di proteggerti dalle malattie endemiche nella regione che si intende visitare, è l’assicurazione viaggio. Stipulare una polizza sanitaria è la soluzione migliore in grado di coprire eventuali spese mediche, ospedaliere e di rientro anticipato per motivi di salute o cambiamenti di itinerario. 

Prima di prenotare il tuo viaggio verso le mete tropicali ricorda di prenotare una visita presso un ambulatorio specializzato in modo da valutare insieme al medico, la possibilità di vaccinarti non solo per la malattia endemica tipica della regione, ma anche per altre malattie infettive che potresti contrarre durante il periodo di permanenza all’estero. Certi tipi di malattie non possono essere prevenute soltanto con misure come l'uso di repellenti e l'adozione di pratiche igieniche adeguate ma anche tramite l'assunzione di farmaci profilattici (quando disponibili).

Oltre alle informazioni sanitarie, approfondisci sulla situazione politico-sociale, valuta i rischi, consulta preventivamente il sito del Ministero degli Esteri, registrati sempre sul sito della Farnesina, informati sulla sicurezza e l’igiene degli alberghi, informati su eventuali profilassi da seguire, sulla reperibilità dei medicinali e della presenza di ospedali. 

Infine,ricorda di preparare una valigia con tutti i farmaci che potrebbero esserti di aiuto. In caso di soggiorni per lunghi periodi si deve valutare la possibilità di disporre di un’adeguata scorta di medicinali.

Qualsiasi sia la destinazione non dimenticare di mettere in valigia, prima ancora degli outift, tutto il necessario per preservare la tua salute!

Circa l'autore
Dott. Enrico Magri
Dott. Enrico Magri
Dopo aver conseguito la laurea magistrale in Farmacia nel 2017 presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, ho intrapreso nuovamente un percorso universitario, questa volta specialistico, in Scienze della Nutrizione Umana, laureandomi presso la medesima facoltà nel 2020. Dopo aver praticato diverse esperienze lavorative come farmacista, ho acquisito abilità nella dispensazione e conoscenza accurata di farmaci ed integratori. Sono entrato nel mondo della sperimentazione clinica come study coordinator impiegato nella breast unit, che si occupa appunto della ricerca sul tumore alla mammella. Tutte le esperienze pregresse ed attuali mi hanno facilitato molto anche nel mio successivo lavoro, come Web Content Editor dove ho potuto ampliare e consolidare le mie conoscenze nel settore farmaceutico. Da qui il mio lavoro per la piattaforma e-commerce di Dr. Max, dove scrivo sia le schede prodotto che gli articoli del blog.
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Dopo aver conseguito la laurea magistrale in Farmacia nel 2017 presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, ho intrapreso nuovamente un percorso universitario, questa volta specialistico, in Scienze della...
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